Ispirato all’opera di Prosper Merimée
Drammaturgia, coreografia, luci Antonio Gades e Carlos Saura
Scene Antonio Saura
Musica Gades, Solera Freire, Georges Bizet Carmen, M. Penella El gato Montes e José Ortega Heredia/Federico Garcia Lorca Verde que te quiero verde
Registrazioni Orchestre de ka Suisse Romande diretta da Thomas Schippers, solisti Regina Resnik, Mario del Monaco, Tom Krause
Prima assoluta Théâtre de Paris, 17 maggio 1983
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CAST
Direttore artistico Stella Arauzo
Carmen Cristina Carnero
Don José Álvaro Madrid
Toreador Miguel Lara
Il marito Miguel Ángel Rojas
Ballerine María Nadal, Virginia Guiñales, Ana Pardo, Raquel Ortega, Elena Ros, Marina Bravo, Alejandra de Castro
Ballerini Antonio Ortega, Pepe Vento, Santiago Herranz, Álvaro Brito, Dani Morillo
Cantaores Enrique Bermúdez El Piculabe, Manuel Palacín, Juan Carrasco Soto “Juañares”
Chitarra Antonio Solera, Basilio García
Coordinamento tecnico Alberto Palanques
Luci BeaFD
Suono Alejandro Pintado
Costumi e attrezzi Carmen Sanchez
Una produzione Fondazione Antonio Gades
Direttore generale Eugenia Eiriz
Patrocini María Esteve, Eugenia Eiriz eJosep Torrent
Compañía Antonio Gades residente a Getafe
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Dopo Don Juan e Bodas de Sangre, Carmen è il terzo balletto narrativo creato da Antonio Gades, e il primo significativo esempio della sua stretta collaborazione con il regista Carlos Saura. I creatori hanno trovato la loro primaria fonte di ispirazione dal romanzo di Prosper Merimée (Parigi 1803 – Cannes 1870) i cui personaggi e la cui storia, per entrambi, catturano perfettamente l’essenza dello spirito andaluso. E hanno scelto di usarlo assieme alla straordinaria musica di Georges Bizet, creando per la prima volta in scena un contrasto tra questa e la musica di flamenco dal vivo. Gades, ammiratore profondo della cultura popolare spagnola, affermava «io voglio includere in questa creazione la musica che ha ispirato Bizet in prima istanza; la musica popolare originale, e dimostrare che un chitarrista e un cantante di flamenco possono essere potenti quanto, e in certi momenti forse più di un’orchestra con centinaia di strumenti».
In risposta al successo mondiale ottenuto a teatro nel 1984, Gades affermo che se Merimée ha portato Carmen in Francia, «noi l’abbiamo riportata in Spagna». Per Gades, il personaggio di Carmen simboleggia la lotta femminile finalizzata alla liberazione dai gioghi imposti dalle convenzioni maschili dominanti. Un’opera del tutto incompresa all’epoca della sua scrittura, nel 1837, quando era scandaloso anche solo immaginare un’ipotetica emancipazione femminile. «Ho deciso di mettere in scena la mia personale interpretazione di Carmen, perché non mi è mai piaciuto l’erronea immagine stereotipata che si è guadagnata solo per essere una donna totalmente devota alle faccende del cuore, e per non aver dimenticato l’umiltà delle sue origini, pur frequentando l’alta società». Non è una coincidenza se la protagonista di questo balletto presenti esemplarmente due delle caratteristiche centrali nella personalità del coreografo: la sua coscienza di classe e il suo amore per la libertà.
Come negli altri spettacoli di Gades, la chiarezza storica dello svolgimento dei fatti è un altro marchio inconfondibile. Più ancora, la transizione tra le scene è una caratteristica distintiva del suo partner cinematografico: consente di passare da una emozione all’altra in modo naturale togliendoci tuttavia il fiato. Gli eventi si susseguono senza che lo spettatore sia pienamente coscienze di aver preso parte a “una prova” o a un’autentica tragedia.
Dopo la scomparsa di Gades, Carmen è stato il primo balletto messo in scena da questa nuova Compagnia. L’assenza della sua figura così coinvolgente, sulla scena e nella vita, pose qualche problema alla neonata compagine, ma lo spettacolo continua ricevere accoglienze calorose da parte del pubblico in tutto il mondo. Ancora oggi, in contrasto con il nostro mito maschile per eccellenza, Don Juan, il primo racconto scenico di Gades, Carmen, riesce a rappresentare la donna spagnola nel mondo, e questa interpretazione di Gades e Saura è ancora una delle sue restituzioni più significative di sempre.
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BIOGRAFIE
Antonio Gadès ha fatto della danza spagnola uno stile universale, con una capacità espressiva vasta, in grado di viaggiare ai quattro angoli del mondo e di raccontare, senza fare uso delle parole, i grandi classici della letteratura, da Federico Garcia Lorca, con la Bodas de sangre (Nozze di sangue) o Lope de Vega, con Fuenteovejuna, o con la Carmen realizzata assieme a Carlos Saura, diventata una delle più note e apprezzate rappresentazioni del mito universale spagnolo. Dopo la sua morte, nel 2004, la mission della Fondazione che porta il suo nome, con la direzione della vedova del Maestro, Eugenia Eiriz e la presidenza della figlia, Maria Esteve, è di mantenere la sua eredità viva. Sponsorizza una compagnia di danza che continua a essere una delle più importanti realtà spagnole nell’ambito della danza e del flamenco. La compagnia Antonio Gades inoltre mantiene viva la scuola di Gades, che continua a diffondere il linguaggio estetico radicato nella tradizione culturale e artistica spagnola, rifinita alla luce dei principi avanguardistici assimilati nella metà del secondo Novecento. Con la direzione artistica di Stella Arauza, sua partner in scena per anni, la compagnia consiste in un corpo di ballerini che hanno lavorato a lungo con il maestro, e che hanno aiutato i nuovi venuti ad assimilare la sua filosofia, la sua estetica, la sua etica, e ad applicarle alla danza. Le performance sono tutte presentate con il rigore, il talento, la profondità e l’unità concettuale così caratteristiche di Gades, assicurando il modo più efficiente di portare avanti la sua eredità nel mondo della danza. Negli ultimi 14 anni la compagnia si è esibita nei teatri più imporanti del mondo della danza tra cui il Teatro Real, il Zarzuela, il Palau de les Arts, il Liceo e il Niemeyer Centre of Spain, Sadlers Wells a Londra, il City Center di New York, Herodes Atticus di Atene, il Teatro Romano di Verona, il Great Alicia Alonso Theatre dell’Havana, il Bunkamura Orchard Hall a Tokyo, il MUPA di Budapest. La compagnia ha partecipato alla creazione di Ainadamar, l’opera ispirata all’assassinio di Federico García Lorca e alla coproduzione con il Teatro Real e diffusione al cinema e in televisione della trilogia di Antonio Gades. Ha partecipato all’omaggio dedicato a Plácido Domingo dal club Real Madrid allo Santiago Bernabeu Stadium, e assieme a Domingo è sata invitata in un concerto dedicato alla cultura spagnola all’Arena di Verona. Il lavoro della compagnia Antonio Gades, assieme alle scuole e all’archivio della Fondazione sono responsabili per la diffusione di questa grande eredità, che si può condensare in una delle massime più spesso ripetuta dal Maestro: La danza non è nel passo, è in quanto si cela tra un passo e l’altro”. Dal 2006, la compagnia è residente nella città di Getafe.
Photo©Jesus Vallinas