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VE 29/07/2022 Ore 21:15 Biglietti non più disponibili
Dove:
Parchi di Nervi – Villa Grimaldi Fassio

Nuovi mondi

Concerto dedicato a due compositori che hanno saputo dischiudere nuovi orizzonti sonori e musicali

La Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova annuncia con vivo rammarico la cancellazione del concerto dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova diretta da Fabio Luisi, intitolato Nuovi Mondi, in programma venerdì 29 luglio alle ore 21,15 a chiusura del Nervi Music Ballet Festival, dovuta all’indisposizione del direttore causata da sindrome da Covid-19. Il Concerto prevedeva la partecipazione in veste di solista del pianista Massimiliano Damerini. 

In attesa di poter accogliere Fabio Luisi in autunno nell’ambito della Stagione lirica e sinfonica 2022-2023, il Teatro rivolge al direttore i migliori auguri di pronta guarigione. 

Le richieste di rimborso dovranno pervenire entro e non oltre i 10 gg dalla data dell’evento

– di persona alla biglietteria del teatro negli orari di apertura, tramite consegna del modulo di richiesta rimborso (scaricabile dal sito del teatro e del Nervi Music Ballet Festival, alla pagina dell’evento e disponibile in biglietteria) con indicazione del proprio IBAN

– o via email a biglietteria@carlofelice.it  inviando il modulo di rimborso con indicazione del proprio IBAN, unitamente a una copia digitale leggibile del proprio biglietto.
I bonifici di rimborso saranno eseguiti entro il 15 settembre 2022.
⇒ MODULO RIMBORSO NUOVI MONDI 29 7

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Ludwig van Beethoven

Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore, op. 37

Antonín Dvořák

Sinfonia n. 9 in mi minore, op. 95, Dal nuovo mondo

Massimiliano Damerini, pianoforte

Fabio Luisi, direttore

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

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Il Nervi Music Ballet Festival 2022 si conclude con un concerto dedicato a due compositori che hanno saputo dischiudere nuovi orizzonti sonori e musicali, attraverso opere che restano scolpite nel repertorio sinfonico come monumenti simboleggianti nuove conquiste.

Per tutto l’Ottocento, il Concerto per pianoforte e orchestra in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven fu il concerto pianistico beethoveniano più eseguito. Con quest’opera Beethoven affermava per la prima volta la propria concezione sinfonica del concerto solistico, in modo inequivocabile. La solidità del suo impianto tonale viene affermata sin dal primo tema che fa strada a un movimento in cui il materiale tematico viene amministrato con sapienza. La dinamica tra solista e orchestra, che si annida nel contrasto tra primo e secondo tema, di andamento cantabile, accumula progressivamente tensione e si risolve in modo mirabile dopo la cadenza del pianoforte nel finale. Nel contemplativo Largo, il pianoforte procede senza apparente unità metrica sin dall’introduzione, come in un’improvvisazione; un tratto che diventerà tipico dei secondi tempi dei concerti beethoveniani, sognanti e romantici. Il finale rivela la vena umoristica di Beethoven, impressa ad una tonalità minore, che evolve però improvvisamente, come sul passo del fugato centrale e sui ritmi cangianti delle ultime pagine.

Il 16 dicembre 1893 Anton Seidl dirigeva alla Carnegie Hall di New York la prima esecuzione della Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di Antonín Dvořák, alla presenza dell’autore. Si trattò probabilmente dell’evento clou del soggiorno triennale di Dvořák negli Stati Uniti, dove l’ormai riconosciuto compositore era stato invitato per assumere la direzione artistica del locale Conservatorio; un accadimento che aveva il sapor di una consacrazione per il compositore boemo.

Fu in questo contesto che alcuni studenti misero in contatto Dvořák con la musica dei neri americani, con gli spiritual, i canti delle piantagioni, i canti della comunità indiana. La Sinfonia in mi minore è la prima importante risposta a tali stimoli, da cui deriva la celeberrima intitolazione “Z Nového svéta” (Dal nuovo mondo). Dvořák stesso illustrò il titolo dell’opera spiegando che si riferiva a «impressioni e saluti dal nuovo mondo»; e che «l’influenza dell’America può essere avvertita da chiunque abbia “fiuto”». Ma la presenza di tali melodie è innegabile; nel primo tempo appare lo spiritual «Swing low, sweet chariot», mentre una generica ispirazione “indiana” caratterizza alcune melodie dei movimenti centrali. Le melodie pentatoniche e l’armonia modale, la vitalità ritmica, sono caratteristiche tuttavia proprie di tutta la musica di Dvořák; inoltre non mancano nella partitura chiari tratti del folklore boemo.

Quindi la svolta nella Nona Sinfonia di Dvořák è più plausibilmente da individuarsi nel processo di semplificazione e chiarificazione della forma che dona alle idee una plastica evidenza, l’aspetto formale è uno dei tratti che più garantiscono alla Sinfonia la sua coerenza, e quindi la sua indubitabile e coinvolgente efficacia.

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Genovese, Massimiliano Damerini, ha compiuto gli studi musicali nella sua città, sotto la guida di Alfredo They e di Martha Del Vecchio, diplomandosi in pianoforte e composizione. Considerato uno degli interpreti più rappresentativi della sua generazione, ha suonato in alcuni dei più importanti teatri e sale da concerto del mondo: Konzerthaus di Vienna, Barbican Hall di Londra, Teatro Alla Scala di Milano, Teatro Colón di Buenos Aires, Herkules Saal di Monaco, Gewandhaus di Lipsia, Salle Gaveau e Cité de la musique di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Tonhalle di Zurigo, Auditorio Nacional di Madrid, ecc., collaborando in qualità di solista con prestigiose orchestre, quali: London Philharmonic, BBC Symphony, Bayerischer Rundfunk, Deutsches-Symphonie di Berlino, Sinfonica di Budapest, Radio Olandese, WDR di Colonia, NDR di Amburgo, SWF di Baden-Baden, ORF di Vienna, Orchestre Philarmonique Suisse, Accademia di S. Cecilia in Roma, RAI, Orquesta Nacional Española, Orquesta de la Comunidad de Madrid, Orquesta Sinfonica Portoguesa, Filarmónica de Buenos Aires, Filarmónica de Bogota, Filarmónica de Malaga, Philharmonique de Nice, ecc., e partecipando a festival internazionali, quali: Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Festival dei due Mondi di Spoleto, Berliner Festwochen, Holland Festival, Wien Modern, Donaueschingen, Biennale di Zagabria, Festival d’Automne di Parigi, Penderecki Days in Yerevan (Armenia), Festival Penderecki di Varsavia, Festival Paìz di Antigua (Guatemala), Takefu Music Festival (Giappone), ecc.

Ha collaborato con illustri direttori, tra i quali: Berio, Bour, Calderón, Encinar, Eötvös, Gelmetti, Halffter, Horvat, Lombard, Luisi, Maçal, Norrington, Oren, Panni, Peskó, Reck, Renzetti, Rophé, Semkov, Shambadal, Steinberg, Suitner, Venzago, Webb, Wit, Zender.

Oltre ad innumerevoli registrazioni per varie reti radiotelevisive europee ed americane, ha inciso per molte etichette discografiche, tra cui: EMI, Etcetera, Arts, Brilliant, Koch, Ricordi-BMG, Accord, Naxos, Col Legno, Da Vinci, Dynamic, Musikstrasse, Tactus, Warner, IMD, MAP e The Library Classics, per la quale sta incidendo le 32 Sonate di Beethoven.

Moltissime le opere pianistiche a lui dedicate da autori quali: Ambrosini, Asturias, Carluccio, Di Bari, Donatoni, Fellegara, Ferneyhough, Gaslini, Gentilucci, Landini, Oppo, Porena, Sciarrino, Skrzypczak, Sotelo, Tanaka, Vacchi, ecc.

Attivo anche come compositore, ha presentato in importanti rassegne e festival numerosi suoi lavori, alcuni dei quali pubblicati da, Rai Trade, Da Vinci, Preludio, Edipan, MAP.

Tiene masterclasses di perfezionamento in tutto il mondo: è stato tra l’altro docente agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, e ai corsi organizzati dal Centre Acanthes ad Avignone.

La critica italiana gli ha conferito il prestigioso Premio Abbiati 1992 quale concertista dell’anno.

Nicholas Kenyon, sul Times di Londra, lo ha definito dominatore assoluto della tastiera e del suono, il famoso compositore Elliott Carter, dopo averlo ascoltato a New York, disse di lui: Ogni suo concerto è un’esperienza indimenticabile, e dopo il suo recital a Monaco nel 1997 la Süddeutsche Zeitung lo ha definito uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti Michelangeli e Pollini.

Nel 2021 ha festeggiato i 50 anni di carriera.

Fabio Luisi è Direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, Direttore principale della Danish Radio National Symphony, Direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e Direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova, sua città natale.

A partire dalla stagione 2022/2023 assumerà la carica di Direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo. Con la Dallas Symphony Orchestra presenterà nel 2024 il ciclo completo “Der Ring des Nibelungen” di Wagner in forma di concerto, evento mai realizzato prima da nessuna orchestra statunitense.

Dirige le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui Philadelphia Orchestra, Münchner Philharmoniker, Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, Filarmonica della Scala solo per citarne alcune.

Già direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Vienna, il Maestro Luisi è stato premiato con la Medaglia d’Oro e l’Anello d’Oro dedicati a Bruckner. I suoi impegni passati includono la direzione musicale della Staatskapelle di Dresda e della Sächsische Staatsoper, direttore principale del Metropolitan Opera di New York, direttore artistico del Mitteldeutscher Rundfunk di Lipsia, direttore musicale dell’Orchestre de la Suisse Romande, direttore principale della Tonkünstler-Orchester di Vienna e direttore artistico dell’orchestra sinfonica di Graz.

Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche Grammophone, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta discografia comprende opere di Verdi, Salieri e Bellini, sinfonie di Honegger, Respighi e Liszt, musiche di Franz Schmidt e Richard Strauss e la sua pluripremiata interpretazione della Nona Sinfonia di Bruckner. Nel 2015 la Philharmonia Zürich ha dato vita alla propria etichetta discografica Philharmonia Records con le interpretazioni di Luisi di Berlioz, Wagner e Verdi, a cui recentemente è stata aggiunta la rara esecuzione della versione originale dell’Ottava Sinfonia di Bruckner.

Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova. Quando non è impegnato sul podio, Luisi è un appassionato creatore di profumi.

L’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova ha una storia che inizia nei primi anni del ‘900. La sua attività sinfonica e operistica, che neppure i bombardamenti del ’43, con la distruzione dell’antico Teatro Carlo Felice, sono riusciti a interrompere, è da allora continuativa.

Nel 1965 l’Orchestra si struttura in maniera organica, inizia ad evolversi sviluppando un repertorio che spazia oggi dal Seicento alla musica contemporanea, e si afferma fra le realtà prominenti del panorama nazionale, distinguendosi per produttività e versatilità.

Sin dagli anni ’50, sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, tra cui Victor De Sabata, Tullio Serafin, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Vittorio Gui, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Sir John Barbirolli, Claudio Abbado, Francesco Molinari-Pradelli, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Giuseppe Patanè, Vladimir Delman, Gianandrea Gavazzeni, Spiros Argiris, Peter Maag, Rafael Frühbeck de Burgos, Myung-Whun Chung, Yury Aronovič. In tempi più recenti, Daniel Oren (Direttore Principale dell’Orchestra nella seconda metà degli anni ’80 e dal 2007 al 2010), Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gary Bertini, Gennadij Roždestvenskij, Gianluigi Gelmetti, Rudolf Baršaj, Bruno Campanella, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Nello Santi, Michel Plasson (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra nei primi anni 2000), Bruno Bartoletti, Sir Neville Marriner, Lu Jia, Juanjo Mena (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dal 2007 al 2010), Dmitrij Kitajenko, Manfred Honeck, Juraj Valčuha, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni (Direttore Principale Ospite dal 2013 al 2016), Daniel Smith (Direttore Principale Ospite dal 2017 al 2019).

Fabio Luisi (dal 2012, Direttore Onorario), a partire dalla stagione 2020-2021, è protagonista di numerosi concerti dedicati al grande repertorio sinfonico romantico europeo – con una particolare attenzione all’opera di Anton Bruckner – che, dal 2022, intreccia con un percorso esplorativo dell’opera sinfonica di Luciano Berio (in vista dell’anniversario del centenario dalla nascita del compositore originario di Oneglia, nel 2025).  Donato Renzetti (dal 2022, Direttore Emerito), nel 2021 dirige la prima esecuzione moderna di Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini nella versione di “Genova, 1828”, nell’ambito di un più vasto progetto di riscoperta della Civiltà musicale genovese promosso dal Teatro. Dalla stagione 2020-2021, ospite regolare del Teatro, dirige numerosi concerti dedicati alla scoperta dei “Novecenti” musicali europei.

Nel 2022, Riccardo Minasi è nominato Direttore musicale.

Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi.

L’alto livello artistico consolidato negli anni consente alla compagine di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto (2013, 2020), il Ravello Festival (2014, 2019), il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa (2015), e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma (2015), il Teatro degli Arcimboldi di Milano (2012), l’Auditorium della Conciliazione di Roma (2012), il Teatro dal Verme di Milano (2014, 2019, 2021) la Royal Opera House di Muscat (2015, 2017, 2019) la Astana Opera (2017), il Marinsky Concert Hall (2019), la Basilica di S. Francesco ad Assisi, per il Concerto di Natale 2020, trasmesso in Eurovisione dalla RAI.