MA 29/06/2021 Ore 21:15 Biglietti non più disponibili
Dove:
Parchi di Nervi – Villa Grimaldi Fassio

1 ora e 5 minuti senza intervallo.
I tempi sono indicativi

Sogno di una notte di mezza estate

di William Shakespeare

Sogno di una notte di mezza estate
di Felix Mendelssohn Bartholdy
regia di Allex Aguilera

da un’idea di Davide Livermore
Video Arte D-Wok
con Caterina Murino

Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice

Roland Böer, Direttore

Francesco Aliberti, Maestro del Coro                                           

Giorgia Rotolo, soprano

Carlotta Vichi, mezzosoprano

Nuova produzione della Fondazione Teatro Carlo Felice per il Nervi Music Ballet Festival 2021

In collaborazione con Teatro Nazionale di Genova

PRIMA ASSOLUTA

Il Festival s’inaugura con una nuova produzione della Fondazione Teatro Carlo Felice per il Nervi Music Ballet Festival 2021 in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova della commedia Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, in forma semiscenica, con le musiche di scena composte da Felix Mendelssohn – Bartholdy, per la regia di Allex Aguilera su di un’idea di Davide Livermore.

Capolavoro della maturità del compositore, che include l’Ouverture scritta dal compositore nel 1826 a soli diciassette anni,  è di sicuro tra le opere più amate e conosciute di Mendelssohn. Scritta in occasione della rappresentazione della commedia al cospetto di Federico Guglielmo IV di Prussia, al Palazzo di Potsdam nel 1843, la suite di Mendelssohn si snoda attorno all’esecuzione dei tredici numeri musicali, eseguiti dall’Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice diretta da Roland Böer, punteggiati dai melodramen (melologhi), che guidano gli spettatori attraverso l’intricata vicenda d’ispirazione fiabesca.

“Il Sogno di Shakespeare è un gioco di amore e bellezza, un sogno lieve ma al tempo stesso consapevole, doloroso, di una leggiadria che fugge, di un inafferrabile desiderio di vita, di poesia, di magica consapevolezza della vita e della morte. Non è un caso, forse, che sia diventato una ossessione per un grande regista come Max Reinhardt, che tornò più e più volte sulla commedia. E vale la pena ricordare almeno l’allestimento al Giardino di Boboli di Firenze, in una preziosa edizione, nella edizione musicata da Felix Mendelssohn Bartholdy, con un cast di attrici e attori, per l’epoca davvero eccezionale. Ed è incantevole, allora, cogliere lo stretto legame tra prosa e opera anche grazie a questo testo: i grandi padri del nostro teatro si chiamano Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Gioachino Rossini. Sono loro le guide, i maestri, del nostro andare in scena: non c’è sudditanza né conflitto tra questi mondi. La festa del teatro, allora, è nella possibilità di intrecciare arti, codici, stili, mondi, e nella mia ricerca significa anche inventare una fantasia di immagini, con la videocomposizione e la videografica, per creare una realtà aumentata che oggi è la manifestazione concreta del fantastico shakespeariano e mendelssohniano.

E dunque, così come Shakespeare faceva immaginare fate e folletti, magie e meraviglie, il nostro sogno, possiamo farlo assieme, per vivere nella gioia di una primavera finalmente conquistata, dopo questo lungo, faticoso inverno” (Davide Livermore).